Chi oggi riceve sgarbi e accuse, domani potrebbe diventare beato
Non ho trovato infatti, pur tra fonti collocate lungo un ampio arco di abituale diversità, significative differenze nel presentare la figura di questo personaggio, del quale difficilmente tanti avrebbero saputo tanto se la Chiesa non ne avesse riconosciuto l'esercizio delle virtù in grado eroico nonché l'autenticità di un miracolo (compiuto nel 1947). Anzi, il silenzio intorno a lui fu indicato come un martirio dal cardinal Martini, sotto il cui episcopato prese avvio la causa di beatificazione. Dal canto suo papa Francesco, domenica, all'Angelus, ricordando che «anche nelle avversità e nelle prove non perdette mai la speranza», ha inteso sintetizzare una vicenda ecclesiale tormentata, vissuta passando, non sempre volontariamente, da tre diocesi e da due famiglie religiose e spesso ferita da «sgarbi e accuse» accolti, ha detto il cardinal Amato, «con serenità».
Mi viene da pensare che, se fosse vissuto oggi, «sgarbi e accuse» gli sarebbero probabilmente piovuti addosso anche, o soprattutto, attraverso la Rete. E sono lieto che invece, oggi, la Rete sia servita ad amplificare, almeno per qualche giorno, la sua testimonianza di carità e di pazienza.