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Chi lavora solo per amore

Lorenzo Fazzini domenica 9 giugno 2024
Michel Houellebecq, narratore francese di successo, è tra i più acclamati, e discussi, scrittori di oggi. Di lui si danno interpretazioni controverse: nichilista o aperto al mistero, libertino o filosofo morale di vaglia. Sta di fatto che in una sua pagina di Le particelle elementari (Bompiani) arriva a una descrizione così precisa di quello che il teologo Karl Rahner chiamava «cristianesimo anonimo» verso il quale i credenti non hanno diritto di restare indifferenti, perché all’opera lì è sempre la stessa grazia di Dio (sempre Rahner). Houellebecq scrive così: «Qualsiasi anche approssimativa analisi dell’umanità dovrebbe necessariamente tener conto di casi come questo. È storico: esseri umani di questo tipo esistono. Esseri umani che lavorano per tutta la vita, e lavorano duro, solo per abnegazione e amore; che per spirito di abnegazione e di amore danno letteralmente la propria vita al prossimo; che tuttavia non hanno mai in alcun modo la sensazione di sacrificarsi; che in realtà non hanno mai immaginato maniera di vivere diversa da quella di dare la propria vita al prossimo per spirito di abnegazione e di amore. In pratica, questi esseri umani sono generalmente delle donne». In questa disanima leggiamo la capacità di discernere gesti di amore gratuito nel mondo. Un’arte che il credente può e deve praticare con passione e memoria. © riproduzione riservata