Fu un evento drammatico a cambiare il cuore il san Cesario di Nazianzo, spingendolo a rinunciare a un'affermata carriera e a scegliere una vita di preghiera. La sua vicenda dimostra che le ferite e le sofferenze si possono superare se s'impara ad affidarsi a Dio. Cesario era cresciuto letteralmente in una famiglia di santi (sia il padre, che la madre e il fratello Gregorio sono venerati come tali), ma ci volle un terremoto per spingerlo a chiedere il Battesimo. Era nato nel 330 a Nazianzo e aveva studiato a Cesarea di Cappadocia e poi ad Alessandria d'Egitto, diventando medico di corte a Costantinopoli per volere dell'imperatore Costanzo. Fu confermato dal successore, Giuliano l'Apostata, che però tentò di riportarlo al paganesimo. Nel 368 divenne questore della Bitinia: era un catecumeno ma dopo essere sopravvissuto al sisma che distrusse Nicea chiese di essere battezzato e si dedicò alla preghiera. Morì l'anno successivo, nel 369. Il fratello tenne un'orazione funebre dalla quale conosciamo i particolari della sua vita.
Altri santi. San Luigi Versiglia (1873-1930) e san Callisto Caravario (1903-1930), vescovo e sacerdote, martiri.
Letture. Romano. Est 4,17k-u; Sal 137; Mt 7,7-12.
Ambrosiano. Gen 5,1-4; Sal 118 (119),17-24; Prv 3,27-32; Mt 5,20-26.
Bizantino. Aliturgico.