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Cerco famiglia. Leila e Nazar, i "no" che aiutano a crescere

Daniela Pozzoli domenica 23 gennaio 2022

Leila ha 7 anni e ha trascorso i primi anni della sua infanzia con la mamma in condizioni di vita davvero precarie. Del padre non si sa nulla dopo che è tornato nel Paese d’origine. Nonostante la donna ce l’avesse messa tutta per crescere da sola la figlia, quando si è ammalata ha dovuto accettare che la bimba entrasse in comunità.

Leila ne ha sofferto molto, avendo conseguenti ritardi nell’apprendimento scolastico causati anche dalla discontinuità nella frequenza della prima elementare e di una scarsa conoscenza della lingua italiana. Si dimostra però curiosa e con un sostegno scolastico recupererà le lacune che attualmente presenta.

Leila è timida e tende a isolarsi, per questo ha bisogno di adulti pazienti e affettuosi che la facciano sentire accolta e libera di esprimersi. Per Lei il Cam cerca una famiglia che risieda a Milano o nei comuni limitrofi, senza figli o con figli già grandi e autonomi che possa darle quelle attenzioni che la mettano in pari con il percorso di crescita dei coetanei.
Un altro appello del Cam riguarda Nazar, un bimbo di 8 anni con una pelle scurissima e due grandi occhi neri, i cui genitori hanno vicissitudini giudiziarie e non possono occuparsi della sua crescita.

Il piccolo è molto vivace e affettuoso, ma fatica ad accettare i "no" alle sue richieste e va ancora aiutato nell’igiene quotidiana. Ha molta fantasia, adora ascoltare storie ed è bravo a disegnare. Nazar deve essere seguito a casa quando deve affrontare i compiti assegnati a scuola. Per lui il Cam cerca una famiglia che risieda a Milano o nell’hinterland, con figli più grandi, che lo guidi nell’imparare a diventare rispettoso delle regole e nell’avere fiducia negli adulti di riferimento.
Info: Monica Prestinari, Ufficio affidi del Centro ausiliario per i minori (Cam): email: affidi@cam-minori.org.
IArchange e la malnutrizione

in Africa si muore ancora così

Archange vive con la mamma e i suoi sette fratelli nella periferia di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, una delle città più pericolose e povere al mondo. Suo papà è venuto a mancare e da un anno i bambini vivono solo con la loro madre che cerca di mantenerli nonostante le gravi difficoltà.

Purtroppo, nonostante gli sforzi della donna, Archange soffre di malnutrizione e ha una salute molto cagionevole, spesso infatti si ammala di malaria e di vermi intestinali.
Con il suo intervento la ong Coopi sta cercando di provvedere affinchè Archange si alimenti in modo adeguato.

A lungo il bambino dovrà essere aiutato a colmare le difficoltà di accrescimento. Occorre infatti evitare che la malnutrizione si acuisca e possa causare gravi complicazioni per la sua salute.

In Africa un bambino su tre soffre di rachitismo e la fame rappresenta ancora la quasi metà dei decessi infantili in tutto il continente. Attraverso il programma di sostegno a distanza Coopi lavora per offrire la possibilità ai bambini di ricevere un’istruzione, essere curati e poter avere assicurato un pasto completo al giorno.

In sei Paesi africani la ong supporta scuole, centri di accoglienza e orfanotrofi che accolgono e si prendono cura di bambini provenienti da situazioni difficili. Collabora con partner locali per realizzare interventi duraturi che favoriscano lo sviluppo non solo dei minori, ma delle intere comunità.

Grazie all’aiuto dei sostenitori (25 euro al mese), Archange avrà la possibilità di continuare a frequentare la scuola, riceverà le cure mediche necessarie e una corretta alimentazione.
Info: Coopi, Chiara, tel.: 02.3085057; email: sostegnoadistanza@coopi.org