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Teresa d’Avila. Cercare Dio è un desiderio a cui nessuno può rinunciare

Matteo Liut martedì 15 ottobre 2024
Cos’è l’esperienza mistica? È possibile viverla oggi, in un tempo in cui la tecnologia sembra aver preso il posto della trascendenza? Santa Teresa d’Avila ci ricorda che in realtà possiamo solo “far finta” di non interessarci a Dio, perché l’alterità è una dimensione che ci appartiene intimamente. E ci spinge verso Dio esattamente come la necessità di essere amati alimenta il desiderio di abbandonarsi tra le braccia di chi si prende cura di noi e del nostro cuore, cioè di quel “castello” che è dimora di Dio. Teresa d’Avila, dottore della Chiesa, autrice de «Il castello interiore», fu maestra di vita spirituale ma anche riformatrice e testimone della ricerca di essenzialità nel segno del Vangelo. Nata nel 1515 ad Avila, cresciuta nella fede e con il desiderio di vivere in Dio fin da piccola, era entrata nel Carmelo nel 1535 prendendo il nome di Teresa di Gesù. Il suo cammino spirituale non fu facile e fu segnato anche da una grave malattia che la portò quasi alla morte, ma all’età di 39 anni visse quella che lei chiamò la sua “conversione”, dedicandosi così, con l’autorizzazione del generale dell’Ordine, alla riforma dei monasteri carmelitani sia femminili che maschili e alla fondazione di nuove case. Morì ad Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582; santa dal 1622, dal settembre 1970 è dottore della Chiesa, prima donna a ricevere questo titolo. Altri santi. San Barses di Edessa, vescovo (IV sec.); beato Narciso Basté Basté, sacerdote e martire (1866-1936). Letture. Romano. Gal 5,1-6; Sal 118; Lc 11,37-41. Ambrosiano. Tt 1,10-2,1; Sal 42 (43); Lc 22,67-70. Bizantino. Col 2,20-3,3; Lc 9,23-27. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata