Si fa presto a dire calciomercato. Ce n'è almeno di cinque tipi. Il primo, mediaticamente trionfante, ma senza affari, è quello dei giornali, delle radio, delle tivù che un tempo faceva grandi tirature e ottimi ascolti; oggi è ricco di nomi costosissimi, povero di euromilioni, dunque inconcludente e scarsamente recepito dal grande pubblico. Il secondo è quello del marketing - a sua volta pieno di promesse raramente mantenute - giocato su nomi eclatanti che hanno raramente riscontro tecnico, ma soprattutto fini commerciali. Il terzo è finalizzato ai cosiddetti progetti di grandezza - scudetto, Champions - riguardanti le solite Tre Sorelle + Una, Juve, Milan, Inter e Napoli. Il quarto tipo è quello più tradizionale, in mano ad operatori competenti che non ingrassano i procuratori, ma cercano il meglio tecnicamente secondo lo slogan “Qualita&Prezzo”: qui brillano le società di provincia che pensano alla salvezza o all'Europaleague. Il quinto tipo - che ho frequentato per decenni - è il mercato perfetto, operato dalla società in pieno accordo con l'allenatore. L'unico club in regola, fino ad oggi, è la Juventus: nutre generosamente i media, ha ingaggiato un paio di Top - Lllorente e Tevez - e alla fine si papperà anche Jovetic e Ogbonna, cercando di accontentare Conte senza svenarsi; ha solo un paio di problemi: cedere qualcuno degli attaccanti in eccesso per far cassa e sperare che il bizzoso Carlitos onori la maglia di Del Piero. Anche il Napoli persegue la perfezione ma è prigioniero di Cavani: se De Laurentiis riuscisse a tenerlo e a conquistare anche Candreva - oggi apprezzato dopo la Confederations, personalmente lo segnalai già all'Olimpiade di Pechino - Benitez avrebbe la squadra-scudetto; se invece cederà il Matador si troverà addosso mute di mercanti attirati dall'odore dei soldi. Galliani canta “Honda su Honda”, ma convince forse solo se stesso: il Milan venderà probabilmente enormi quantità di magliette, ma Allegri accenderà ceri per riavere il Faraone e Balotelli in gran forma ed evitare i tackle di Berlusconi. All'Inter sono arrivati Campagnaro, Icardi e Belfodil - graditi a Mazzarri - le mancano Zuniga e Nainngolan e magari un Top vero se una nuova banca - non la Deutsche, ma l'Indonesiano Thohir - porterà euromilioni freschi. La Roma, di questo passo, rischia di dover riacquistare solo Antonello Venditti. Ottimo lavoro in provincia. A Parma, dove il perseguitato Cassano troverà asilo calcistico; a Genova, se confermano l'acquisto del vero similPirlo Lodi; a Catania, dove come a Udine hanno già fatto due squadre: una per giocare, l'altra da vendere.