C'era attesa per il debutto di Alessandro Cattelan su Rai 1, la rete più legata alla tradizione con un pubblico poco propenso alle sperimentazioni. In effetti, dal punto di vista degli ascolti, l'accoglienza domenica sera della prima delle due puntate di Da grande non è stata delle migliori (2.376.000 telespettatori con uno share del 12,67%) soprattutto dopo un battage insistito che parlava di serate evento. È vero che la pallavolo su Rai 3 si è portata via una bella fetta di pubblico, ma è anche vero che quello tradizionale di Rai 1, sicuramente di una certa età, non è tra i più interessati allo sport. Eppure Cattelan in apertura aveva strizzato l'occhio proprio a quel pubblico con una presentazione realizzata tramite un montaggio di annunci di Nicoletta Orsomando, con un immaginario pranzo con Carlo Conti alla mensa della Rai e con Il Volo tra i primi ospiti. Allo stesso modo, in chiusura, ha cercato di coinvolgere i più giovani con l'esibizione di Blanco, con tanto di riprese attraverso il proprio cellulare, sapendo i ragazzi proiettati sui social e sulle piattaforme. Non a caso Cattelan ha continuato a riprendersi anche dopo la sigla restando in diretta sul proprio profilo instagram dove conta 1 milione e 600 mila follower. Qualcuno potrebbe anche parlare di «interessi privati» visto che non ha utilizzato il profilo della Rai. Lo stesso dicasi per la pubblicità a Netflix (dove a breve debutterà), comparsa con il suo volto già alla prima interruzione. Ma ciò non toglie nulla all'indiscussa bravura e alla versatilità del quarantunenne conduttore piemontese, dimostrata ancora una volta con due ore e mezzo in diretta, sempre in scena, anche se non tutto, in particolare nelle parodie dei generi televisivi, ha funzionato alla perfezione, tempi compresi. Molto meglio le interviste «alla David Letterman» già ampiamente sperimentate con successo in E poi c'è Cattelan su Sky.