Casa di Enzo, un sogno si avvera a Fiumicino
Un'emozione grande, racconta la vicepresidente Elisabetta Fratini. Si tratta, spiega, di «un centro diurno per persone che hanno anche notevole compromissione delle autonomie funzionali, ma vuole essere un luogo di specificità, non per patologie, ma di sperimentazione delle autonomie, un luogo di formazione e di studio». Ma soprattutto, aggiunge con emozione, «un luogo vivo e vissuto, di accoglienza per i nostri ragazzi e per le loro famiglie». C'è ancora molta strada da fare, spiega il presidente Mauro Stasio, perché il traguardo sarà quello di «un collegamento con i servizi di tipo abitativo, per aiutare il distacco dei ragazzi disabili dalla famiglia». Ma ora almeno si comincia a vedere. «Noi siamo un'associazione di volontariato e contiamo sull'aiuto che ci viene offerto», dice Stasio. «Ma oggi vogliamo ringraziare quanti hanno creduto al nostro sogno».