«Tutti i libri sono troppo lunghi», ha scritto Voltaire, e Sabino Caronia, che ha messo la frase nella quarta di copertina del suo nuovo libro, non corre quel rischio.
Con la sua dolce voce è un libro breve, 116 pagine, pubblicato da Schema editore (euro 14) e la “dolce voce” è della Signora Renata, la moglie di Giacomo Debenedetti, grande critico di riferimento per tutto il Novecento, così ricordata da Carlo Emilio Gadda: «La Signora mi disse, con la sua dolce voce: “Gadda, sono Renata Debenedetti, sono lieta di annunciarle che lei ha vinto il Premio Viareggio 1953”». Il titolo di Caronia, dunque, è gaddiano e ricordiamo, per i distratti, che Gadda nel 1953 vinse il Viareggio per Novelle dal Ducato in fiamme. La dolce voce arrivò direttamente a Caronia quando la Signora gli telefonò per chiedere se avrebbe avuto piacere di conoscere il parente di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che abitava ancora nella casa romana dove l’autore del Gattopardo era venuto a morire. La gradita proposta fece scattare in Caronia il ricordo di Lighea, meno nota novella di Tomasi. Lighea è una sirena, simbolo erotico di cui il senatore Rosario La Ciura non simbolicamente si accende, attratto dalla duplicità della creatura, donna e pesce, femminile e animale. Ma quello che incanta Caronia è la voce, come Tomasi ha spiegato: «Il canto delle sirene non esiste: la musica cui non si sfugge è quella sola della loro voce». Siamo, come si vede, nel sogno, sulla linea di confine tra realtà e fantasia. La dolce voce di Renata Debenedetti, ritorna a pagina 52, quando invitò Caronia ad andare a trovarla. Gli raccontò che il grande Giacomo «negli ultimi tempi, quando la malattia gli rendeva difficile persino il respiro, le sussurrava: “Quando sarò guarito andrò ad Oropa”. Voleva andare in pellegrinaggio dalla Madonna». Un’altra volta, la Signora gli chiese la cortesia di ricevere un suo nipote. «Come resistere alla sua dolce voce?». Caronia conobbe così Tommaso Debenedetti, che sposerà la figlia di Caronia. Anni dopo, ottenuta la residenza, la figlia con il marito e due bambini lasciò tutto e andò a vivere in Israele. Riaffiorano, in dimensione fiabesca, i temi forti di Caronia: l’estate del 1977, quando vide Aldo Moro sul litorale di Terracina, che gli ispirò L’ultima estate di Moro (2008); il soggiorno a Parigi sulle tracce di Jim Morrison, il cantante maledetto, raccontato in Morte di un cittadino americano (2009); il progetto di Kafka di aprire un ristorante a Tel Aviv, da cui è nato La consolazione della sera (2017). E Kafka che racconta favole per consolare una bambina che ha perduto la bambola, conclude il nuovo libro di Caronia. Tommaso Debenedetti firma il risvolto di Con la sua dolce voce: «Si sente, si sente davvero, in questo splendido racconto di Sabino Caronia, la voce di mia nonna Renata. E insieme ne riaffiorano alla memoria i gesti, i modi, il tratto, le espressioni del volto».