Caro Citati, il punto e virgola ti ha fatto perdere la trebisonda
Etica e stile a parte, mi fermo sul punto e virgola. Citati stigmatizza la nuova prosa, buona per «menti povere», ed esalta l'articolazione e la varietà del periodo. Credo che pensi alla sublime prosa delle Operette morali, modello inimitabile. Ma fra i moderni? Neppure Karl Kraus usa molto il punto e virgola, nonostante il suo amore assoluto per la lingua. Quando il periodo ha bisogno di variare la lunghezza delle pause, allora sì. Ma si tratta di preferenze ritmiche, di sistema nervoso di chi scrive e anche di circostanze. La presente rubrica non deve superare le 2000 battute, di punti e virgola non c'è molto bisogno quando si economizza lo spazio. Noto però che il suddetto articolo di Citati compie diversi assassini del punto e virgola: lo sostituisce spesso con i due punti, usati piuttosto impropriamente nelle enumerazioni paratattiche. Credo che una piccola analisi della prosa di Citati, fatta di coordinate più che di subordinate, mostrerebbe facilmente che Citati sogna una complessità sintattica e lessicale che lui stesso evita.