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Campanello Inps ai disoccupati

Vittorio Spinelli martedì 28 febbraio 2006
Manca oltre un mese al 31 marzo, data entro la quale i lavoratori precari possono chiedere all'Inps l'annuale indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti, ma l'Istituto di previdenza intende guadagnare tempo per ricevere le domande e liquidare gli indennizzi che vanno riferiti all'anno 2005. L'ente ha registrato i nomi dei disoccupati che ogni anno si ripresentano a questo appuntamento e ha già spedito agli interessati, insieme ai moduli necessari, l'invito a presentare la domanda per il 2005 entro il termine di legge. Gli uffici locali sono a disposizione per prenotare la riconsegna. Il termine del 31 marzo è stabilito anche per le domande di disoccupazione in agricoltura. L'indennità spetta a chi ha lavorato almeno 78 giornate nel 2005 e sia assicurato all'Inps da almeno 2 anni. La folta schiera dei lavoratori precari comprende gli stagionali, i supplenti della scuola, i lavoratori a tempo, i soci di cooperative di lavoro (escluso facchinaggio, piccola pesca, attività teatrali), i dipendenti delle imprese artigiane, i lavoratori passati al part time verticale ecc. Paga l'Inps. L'importo dell'indennità corrisponde al 30% della retribuzione media percepita nel 2005 relativa alle giornate di lavoro, entro un tetto di 806,78 euro lordi (entro 969 euro se la retribuzione supera i 1.745 euro). Spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate lo scorso anno, ma per non più di 156. All'indennità è aggiunto l'assegno per il nucleo familiare. Offerte di lavoro. I lavoratori in mobilità, in cassa integrazione, in disoccupazione perdono il diritto alle relative indennità qualora rifiutino un'offerta di impiego o di reinserimento nel mercato del lavoro oppure a un percorso di formazione o riqualificazione. Il Ministero del lavoro (circ. n. 5/2006) fa salvi i casi in cui i lavoratori siano impossibilitati da una forza maggiore, quali i congedi parentali e la maternità. In particolare, riguardo alle offerte di lavoro, devono provenire da datori di lavoro privati, da agenzie di somministrazione o da enti pubblici e devono essere inquadrate in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto a quello di provenienza (ove questo rapporto sia in concreto accertabile). L'obbligo di reinserimento nel mercato del lavoro si applica nei casi in cui l'offerta sia congrua con le competenze e le qualifiche possedute dal lavoratore. Condizione comune alle diverse iniziative - precisa ancora il Ministero - è la loro collocazione in un luogo mediamente raggiungibile in 80 minuti con i mezzi pubblici, oppure distanti non più di 50 km dal luogo di residenza del lavoratore. Sono considerate attendibili le distanze e gli orari dei mezzi di trasporto forniti dai servizi pubblici di linea e dalle ferrovie dello Stato. Una leale cooperazione è richiesta agli enti e ai privati perché comunichino all'Inps i lavoratori che rifiutino le offerte descritte.