C'è un grande chimico italiano che testimonia le sue vocazioni
Vincenzo Balzani, chimico, è infatti uno dei maggiori scienziati italiani viventi. Il Comune di Bologna gli ha consegnato mercoledì 15 febbraio l'Archiginnasio d'oro, il più alto dei riconoscimenti. Dal sito delle Famiglie della Visitazione ( tinyurl.com/jtsx79r ) si può accedere a YouTube e gustare la lezione che egli ha pronunciato per l'occasione, «Custodire la Terra nel tempo dell'Antropocene». Subito si sente un'eco della Laudato si', e infatti il Papa che hai momentaneamente abbandonato mentre parlava agli universitari romani ti ricompare in nove citazioni (su 40 minuti di lezione) del grande studioso, mentre con semplicità snocciola le sue felici metafore: la Terra come un'astronave dalla quale nessuno può scendere, l'energia solare come la reinvenzione del fuoco...
Si capisce però, se già non lo si sa, che al professor Balzani la religione non serve solo a portare un testimonial in più alla cura della casa comune. Già in apertura ha ringraziato l'amico prete don Giovanni Nicolini, autore della prolusione introduttiva, «per quante finestre ha aperto nella torre d'avorio» nella quale tendeva a chiudersi «quando era più giovane». Subito dopo eccolo pronunciare questa semplice e bellissima testimonianza di fede: «Ma il ringraziamento fondamentale va alla Divina Provvidenza, che molti anni fa, quando frequentavo il liceo, mi ha fatto innamorare di una ragazza di nome Carla, che poi è diventata mia moglie, e di una scienza di nome Chimica, che ha permeato tutta la mia vita di docente e di ricercatore». Penso al prossimo Sinodo sui giovani e suggerisco di invitare il professor Balzani a tenervi un intervento sul «discernimento vocazionale».