C'è l'invenzione e c'è la realtà, ma Dio è sempre nel più piccolo
Così Chiara Bertoglio dà ragione del suo pianto: «Perché siamo cristiani, siamo umani. Perché il corpo di Miriam, insozzato dai suoi bisogni e dalla sua fragilità, è il corpo di Cristo, cui dovremmo lo stesso rispetto che diamo a quello che c'è nel tabernacolo. Perché qui ci vorrebbero delle Madre Teresa, dei Cottolengo, dei cristiani che sappiano amare persone come Miriam, non solo fornire loro dei servizi. Perché c'è chi vede nelle Miriam degli animali infestanti, delle pesti da allontanare, se no non si possono aprire i negozi...».
La simmetria con il video d'invenzione mi colpisce, e spero a qualcuno verrà voglia di tradurre in immagini una scrittura tanto intensa. Se in questa, che è la realtà – colei che scrive ne è ben consapevole – l'offerta di un minimo conforto materiale non accende tanto un sorriso, quanto suscita un pianto, rimane fermo il fatto che Dio è nel fratello più piccolo, che ha fame e sete.