Due immobili confiscati alla mafia, ristrutturati dal Comune di Catania, sono diventati un tetto sicuro per dodici persone senza dimora, grazie alla collaborazione con Croce Rossa, Accoglienza e Solidarietà e Fondazione Ebbène. Nonostante il dissesto finanziario in cui versa il capoluogo etneo, non viene meno l'attenzione di istituzioni, associazioni e privati nei confronti delle fasce più deboli e contro la delinquenza organizzata. Lo testimoniano anche i più di 225 mila interventi complessivi effettuati dai servizi della Caritas diocesana lo scorso anno tra pasti, ascolti, contributi per bollette e affitti, per studiare e per mettere in piedi nuove imprese, per farmaci, ospitalità, vestiario e ancora molto altro. Numeri che offrono spunti e riflessioni sulla crescita della povertà ma anche sulla distribuzione degli interventi, che riguardano in parti quasi eguali gli italiani e gli stranieri. Il sindaco Salvo Pogliese, in occasione della consegna delle chiavi alle organizzazioni del terzo settore, oltre a sottolineare la valenza simbolica del gesto ha annunciato che «saranno pronti altri due immobili destinati ai senza tetto, anch'essi affidati alle attività delle associazioni non profit, portando complessivamente a una trentina i posti letto immediatamente disponibili per l'accoglienza».