Brutti consumi che esplodono e paghe che non crescono
Dopo gli aumenti, un calo, ma tutt'altro che positivo. Camerieri e personale degli hotel sembrano spariti. Giovani fannulloni, italiani sussidiati e pigri, sbraita qualcuno. Sul "Fatto" (3/6) Virginia Della Sala racconta un'altra storia, intervistando Gianluigi Alessio, direttore amministrativo dell'Istituto Alberghiero "Amerigo Vespucci" di Roma. Una «scuola all'avanguardia, formiamo professionisti sia per la sala che per la cucina. Gli imprenditori cercano i nostri studenti». Ma? Un suo ex studente è in partenza per Miami. In Italia «avrebbe dovuto lavorare otto-dieci ore al giorno per poco meno di 400 euro». Invece «in America gli offrono 2.500 dollari di paga iniziale, vitto e alloggio, prospettiva di contratti professionistici e un corso di inglese accelerato. Perché mai dovrebbe restare?». La conclusione è un atto d'accusa: «L'imprenditore crede di fare un favore al lavoratore, di dover ricevere gratitudine perenne e a qualsiasi costo per le paghe da fame che elargisce. Sono padroni dispotici, non manager lungimiranti». E «le persone scappano, stanche di essere sfruttate».