braccia tese
Lo racconta nel suo Lamento per un figlio (ed. Gbu, Chieti-Roma), un'intensa, drammatica eppur serena meditazione sul mistero del dolore e della morte. Perché parlare di questo tema così "invernale" mentre sfolgora il sole dell'estate e tutto sembra parlarci di vita?Se non altro perché la morte bussa in ogni ora e giorno, in ogni stagione e anno e l'emozione di quel padre può essere sempre in agguato anche per noi. Ma ciò che vorrei sottolineare è la duplice reazione che Wolterstorff prova. Da un lato, c'è l'istinto della fede che ti fa offrire a Dio la creatura cara che hai, esanime, tra le braccia. D'altro lato, c'è l'istinto della natura umana che ti fa urlare di dolore. L'uno e l'altro istinto sono stati testimoniati da Cristo che ha condiviso il nostro dolore e il nostro morire. E che ha spezzato la frontiera della morte aprendola all'eternità di Dio.