Da qualche giorno ci stiamo occupando di format comici e di fatto di candid camera con o senza scherzi. Dapprima Deal with it - Stai al gioco (Nove), poi Lol: Chi ride è fuori (Amazon Prime Video). Oggi è la volta di Scemi da matrimonio (Tv8). Sarà che questo tipo di programmi si stanno moltiplicando per la voglia di leggerezza che molti in televisione dicono di cogliere tra la popolazione italiana stanca della pandemia e del lockdown, fatto sta che anche un programma come Le iene, martedì scorso su Italia 1, ha messo insieme ben cinque scherzi televisivi a cosiddetti vip, quattro inediti e uno in replica. E a proposito di vip, viene voglia di aprire una parentesi per dire quanto questa definizione sia sempre più insopportabile e quanto lo siano loro stessi, con la loro esuberanza sguaiata, quando partecipano a programmi come Name that tune - Indovina la canzone, che mercoledì su Tv8 precedeva, appunto, Scemi da matrimonio, che attenderlo fin quasi a mezzanotte è già un gesto eroico. A parte questo, diciamo che in ogni puntata vengono presentati tre scherzi in qualche modo legati alle nozze. A realizzarli materialmente sono un pioniere degli scherzi radiofonici, Gibba, e un collega conduttore in radio, ma anche autore televisivo, Mitch Dj. Nomi d'arte dietro ai quali si celano, rispettivamente, Gilberto Penza e Giovanni Mencarelli. In quanto alle vittime, la prima l'altra sera era un giovane nel giorno del suo matrimonio. Complice la stessa sposina. Lo scherzo consisteva in una serie di intoppi che mettevano a rischio il pranzo (l'auto che non arriva, il vigile che ferma la coppia per strada...). Seconda vittima una sposa alla prova vestito a cui fanno credere che l'abito nuziale sia stato sbranato da un cane. Infine una moglie gelosa, fresca di nozze, che si ritrova in casa uno strano guru con cui il marito frequenterebbe locali a luci rosse. Nel complesso ben poca cosa. Per di più, considerando che i matrimoni sono sempre meno, salviamo i pochi che si sposano dal diventare protagonisti di una tv di cattivo gusto.