Quante volte vi sarà capitato di tenere tra le mani una fotografia della vostra prima squadra di calcio? Quella dell'oratorio, in cui da ragazzini andavate a consumare scarpe e pomeriggi dopo scuola, inseguendo sudati e spensierati un pallone. Il grande centravanti Roberto Boninsegna, in arte “Bonimba” quella foto della leva calcistica del '43 continua a vederla ogni volta che incontra i suoi vecchi compagni del Sant'Egidio. La squadra oratoriale di Mantova, gli “Invincibili”: leggenda popolare e conferma storica di un protagonista, la penna decana del Guerin Sportivo, Adalberto Scemma, narra che il Bonimba e quei 14enni di allora «rimasero imbattuti per sessanta partite di fila, dalla nevicata del 1956 fino all'estate del '59, battendo squadre di 18enni». Quei ragazzi, tranne qualcuno che è stato richiamato nel mondo dei più, non si sono mai persi di vista. Continuano a raccontarsi di quelle mitiche sfide e di quando il Bonimba non era ancora il goleador della partita del secolo, Italia-Germania 4-3. Si danno appuntamento alla trattoria del “Cina”, uno degli undici “oriundi”, perché «tutti arrivavamo dai quartieri distanti dalla parrocchia di Sant'Egidio, l'unica veramente consacrata a “San Pallone”». Tutti figliocci del vicario don Sergio Negri e del fido don Nardino Menotti, che uscivano dalla grazia di Dio solo in occasione dei derby feroci contro gli Aquilotti. Guardi la fotografia e pensi: formidabili quegli anni.