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Beata Vergine Maria del Carmelo. Poche gocce di pioggia per la sete d'Infinito

Matteo Liut sabato 16 luglio 2022
In questo tempo di siccità ben comprendiamo il valore di una pioggia ristoratrice che appare all'orizzonte e lenisce l'arsura, non solo della terra ma anche quella del nostro cuore. Questa sete interiore nasce dal bisogno d'Infinito che ognuno porta dentro di sé e che si manifesta in ogni nostro gesto. C'è questa invito a cercare e accogliere la vita divina dietro alla devozione della Madonna del Carmelo. Un messaggio che arriva dal racconto riportato al capitolo 18 del primo Libro dei Re: sul Monte Carmelo il profeta Elia mostra ad Acab la potenza del Signore, contenuta in una piccola nuvola che porta la pioggia e vince l'arsura. Un'immagine potente nella quale la tradizione ha visto l'opera di Maria, il cui ventre ha donato al mondo l'unica fonte in grado di estinguere la nostra sete d'Infinito. Da questo stesso brano è poi nata l'esperienza dei monaci del Carmelo. La Madonna del Carmine, in seguito, apparve il 16 luglio 1251 a Simone Stock, priore generale dell'Ordine carmelitano, promettendo la salvezza a coloro che avrebbero portato lo scapolare consegnato allo stesso religioso.
Altri santi. San Sisenando di Cordova, martire (IX sec.); santa Maria Maddalena Postel, religiosa (1756-1846).
Letture. Romano. Mi 2,1-5; Sal 9; Mt 12,14-21.
Ambrosiano. Lv 23,26.39-43; Sal 98 (99); Eb 3,4-6; Gv 7,1-6b.
Bizantino. Rom 9,1-5; Mt 9,18-26.