Rubriche

Bacchettate, tra satira e sorrisi una bella differenza

Gianni Gennari sabato 24 marzo 2012
«Non hai il senso dell'umorismo! Non capisci la satira!». Così ieri mattina mi arriva per telefono il rimprovero di un collega serio, e anche intelligente, per il "lupus" che bacchettava le righe strampalate di Gianni Boncompagni sul "Fatto" di giovedì. Dovevo capire che erano satira e ironia, innocue quindi, sulle quali al massimo sorridere e quasi ringraziare l'Autore per l'offerta, visto che di questi tempi il sorriso è merce rara. Ci pensavo su ieri mattina, dopo il rimprovero, e stavo quasi per consentire… Invece mi arriva sotto gli occhi, ancora sul "Fatto quotidiano", la pagina 3 di ieri con questo trafiletto che propongo integrale. Titolo: «Lo spot della Chiesa spagnola: "Vuoi il posto fisso? Fatti prete!"». Testo: «Un po' di luce, verrebbe da dire, calata dall'alto. Con la disoccupazione degli under 25 al 50% la Spagna arranca. Ed è così che il lavoro garantito diventa un miracolo. E la Chiesa spagnola pare essersi attrezzata con una campagna di marketing virale: "Te prometo una vida apasionante". Il messaggio: "Vuoi un posto fisso? Un contratto a tempo indeterminato? E una vita appassionante? Fatti prete". Il videoclip della Conferenza episcopale spagnola per stimolare nuove vocazioni è cliccatissima, è costata 7.000 euro è stata diffusa attraverso You Tube, Facebook e Twitter». Che dire, qui? A parte la sintassi, per cui «il (sic) videoclip è cliccatissima» (sic) ed «è costata (sic) 7.000 euro», forse al "Fatto quotidiano" è mancato il senso dell'umorismo, o del sorriso sul paradosso che invece ispirava il messaggio dei vescovi spagnoli. «Un po' di luce»? Sì: il testo dei vescovi è scherzoso, quello dell'altro ieri sul "Fatto" resta offensivo e volgare.