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Avvocati, benvenuti all'Inps

Vittorio Spinelli martedì 3 marzo 2009
L'Inps è sommerso da un mare di ricorsi e di cause in tribunale, 750mila pratiche, quasi un quarto del contenzioso di tutti gli italiani. A difendere l'Istituto, provvede uno sparuto gruppo di 300 legali dell'avvocatura dell'ente, con carichi di lavoro particolarmente accentuati nel sud Italia.
Una situazione tanto critica da indurre i vertici dell'Istituto alla ricerca di avvocati «domiciliatari«, disponibili a collaborare nella definizione di almeno 40 mila pratiche ed a sostituire gli avvocati dell'Inps nei giudizi in corso.
La ricerca dei legali esterni inizia, per regione e per provincia, dagli Ordini professionali sul territorio. Gli Ordini provvedono a stilare gli elenchi degli avvocati disponibili a ricevere l'incarico temporaneo, in particolare per le località di Tribunale dove non esistono uffici legali Inps. Sono titoli di preferenza l'esperienza maturata dal professionista e la competenza nelle controversie specifiche dell'ente. La formazione degli elenchi, integrabili anche con domande autonome, dovrà essere conclusa, presso le sedi della previdenza, entro il prossimo 16 marzo.
Il compenso per ogni causa affidata sarà di 250 euro, più Iva e Cassa di previdenza professionale. Ai legali interessati è richiesto di non avere rapporti in corso con l'Istituto (come attore, convenuto, difensore di terzi ecc.) e di sottoscrivere una «clausola di non concorrenza» valida per i due anni che seguono la collaborazione con l'ente.
Costi e benefici. L'Inps si attende da questa innovativa operazione, oltre ad un veloce smaltimento di una parte dell'arretrato, anche un risparmio di almeno 30 milioni di euro. Tuttavia, l'elevato contenzioso che aggrava oggi l'Istituto per quantità e per costi, non
può essere addebitato soltanto al ridotto numero di legali interni oppure ad una particolare litigiosità degli italiani. È esperienza di molti assicurati e pensionati che l'ente si mostra troppo spesso arroccato in una sua pervicace interpretazione delle norme, talvolta difendendo ad oltranza l'indifendibile e costringendo gli interessati ad avviare cause dispendiose per la stessa previdenza. È noto che, di fronte alla magistratura, l'Istituto si arrende solo alle decisioni della Corte di Cassazione a Sezioni unite e disattende i principi delle sentenze univoche e costanti della sezione Lavoro. Ma, anche a livello più basso, l'ente adotta talvolta soluzioni a rischio di ricorsi, che invece l'Inpdap, sulla stessa materia, risolve senza problematiche.
Praticanti avvocati. L'Inps offre, con l'occasione, percorsi di formazione specialistica per giovani avvocati, come già avviene presso l'Avvocatura dello Stato ed altri enti pubblici. La pratica forense avrà una durata massima di due anni e punterà ad una formazione teorica e pratica, mediante l'affiancamento ad un avvocato e la partecipazione allo studio e alla stesura di atti e pareri. Le modalità per partecipare agli stages saranno rese note in un bando di prossima pubblicazione.