Aumentano i finanziamenti per gli agricoltori con meno di 40 anni
Ma non è tutto. Ha fatto notare Coldiretti che oltre al raddoppio dei fondi, le scelte adottate dall'Italia prevedono una serie di altre misure per favorire l'apertura di nuove aziende agricole anche attraverso la semplificazione degli adempimenti burocratici. Oltre alle semplificazioni per leguminose, erba medica in particolare e riso che sono direttamente applicabili dal gennaio scorso, si è deciso di includere tra le aree d'interesse ecologico (Efa) i terreni a riposo con copertura vegetale di specie mellifere, redigendo anche una lista delle colture seminabili. Insomma, c'è più spazio per creare aziende agricole nuove, oppure per rivitalizzare quelle esistenti con l'iniezione di risorse fresche e più dinamiche.
Già oggi, fanno notare i coltivatori diretti, l'Italia con 55.121 imprese agricole condotte da under 35 è al vertice in Europa in quanto a numero di giovani in agricoltura. Tra l'altro, secondo un'indagine Coldiretti/Ixé le aziende agricole condotte da under 35 possiedono una superficie superiore del 54% rispetto alla media, realizzano un fatturato più elevato del 75% e hanno il 50% di occupati in più in azienda. In una parola, sono più efficienti delle altre ma anche più attente al cambiamento e con le idee chiare su quanto occorre fare.
La strada per consolidare il ruolo dell'agricoltura nell'ambito dell'economia nazionale sembra dunque passare dai giovani e dall'aumento della loro presenza nei campi. Ha ragione però Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, nel dire che la presenza delle nuove generazioni deve essere «accompagnata con misure puntuali ed efficaci, a partire dal favorire l'accesso alla terra e al credito». Perché alla fine il problema è sempre quello: la terra è sempre di più un bene prezioso e spesso il credito a chi si affaccia all'attività agricola è lesinato e fatto pesare in maniera eccessiva.