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Arte.tv: “Dopamina”, l’universo delle app

Andrea Fagioli venerdì 29 settembre 2023
«Sei completamente assuefatto, perché queste app sono ideate proprio per far produrre al cervello la molecola che ti fa provare piacere, motivazione e dipendenza: la dopamina». Questo è il messaggio che viene esplicitato all’inizio dei vari video che la piattaforma di streaming europea arte.tv ha dedicato al rapporto tra le app e questa molecola, rilasciata dal cervello a causa degli stimoli digitali ai quali, oggi, è costantemente sottoposto. Dopo una prima stagione che ha fatto luce su applicazioni come Tinder, Facebook, YouTube e Twitter, è adesso disponibile gratuitamente una seconda stagione su altre sette applicazioni: Whatsapp, Amazon, Linkedin, Vinted, TikTok, Tinder e Waze. Per ognuna di queste, i brevi video di arte.tv (tutti tra i sette e i nove minuti) spiegano con un taglio ironico e didascalico come i social media non solo condizionino il modo di pensare e agire degli utenti che ne fanno uso, ma anche come la varietà e la disponibilità di queste app stiano trasformando i loro utilizzatori in «tecnodipendenti», con sintomi del tutto simili a quelli di chi fa uso di droghe. Whatsapp, ad esempio, ti spinge a controllare di continuo in modo automatico e incosciente lo schermo del cellulare, ignorando che così facendo trasmetti dati e se Facebook ha acquistato Whatsapp per un miliardo di dollari per offrirlo gratuitamente è perché è gratis l’utente: «Il prodotto sei tu», ci ricorda la voce fuori campo. Lo stesso dicasi per Amazon il cui obiettivo è spingere l’utente a consumare sempre di più, a farlo diventare un acquirente compulsivo. Anche un’applicazione utile per la navigazione stradale come Waze permette a un’altra società-madre, Google, di acquisire informazioni sui propri utenti, in questo caso sui loro spostamenti. Insomma, un’occhiata alla serie Dopamina di arte.tv non fa male, anzi: è consigliabile. © riproduzione riservata