Non c'è Dio fuori di te, che non abbia cura di tutte le cose (Sap 12,13).
Dio è amore, principio e radice di ogni giustizia, la sua forza è tenerezza proposta a tutti gli uomini di buona volontà per ricevere la sua potenza e imparare il mestiere di uomini. La forza di Dio è il suo amore e abbeverarsi alla sua fonte disseta di speranza e mette nel cuore degli eventi l'ebbrezza dell'appartenenza all'umano consesso e la volontà di lottare per l'umano contro ogni peccato. Dio ha cura di tutte le cose e se per incanto la sua cura accarezza ogni istante del tempo dell'uomo, la cura è il motore per dire umano all'uomo che agisce nel giusto, è la cura il verbo più alto per significare l'amore. Curare non solo rimanda alla salute del corpo, va oltre, di altro si vanta, per altro si impegna. La cura di sé è premessa del dare e dice frontiera di vero da consegnare a se stesso, bene concesso alla sostanza profonda di ogni umana avventura che per il bene provato diventa generoso nel dono. Cura è spazio concesso all'incontro con diverse sponde che compassione scambia e vita da vita riceve. Se il corpo ha bisogno di essere amato, sarebbe sbagliato curarlo solo per l'apparenza. La cura più bella è la bellezza interiore che armoniosa dentro si attrezza.