Aristos
«In momenti di complessità» ha dichiarato, bello ed elegante nel suo suit antracite «un Paese ha bisogno di una guida stabile. Che porti fiducia e sia da esempio».
Assolutamente d'accordo, per quanto io non sia certa che la migliore risposta a questo bisogno sia la restaurazione monarchica: mi riservo. Ma fin d'ora aderisco senz'altro a un progetto neo-aristocratico, etimologicamente inteso.
Vorrei vedere le/i migliori fra noi (aristoi o almeno agathoi) applicare tutta la loro competenza alla risoluzione dei non pochi problemi che ci affliggono.
Sarebbe bello che uno valesse uno: purtroppo non è così. Da troppo tempo, per una complessa serie di ragioni, i partiti non sono più in grado di assicurare selezione e formazione di personale politico all'altezza del delicato compito di curarsi del bene pubblico. Troppi barbari opportunisti ai posti di comando.
E dove si trovano, questi aristoi? Per esempio io ne vedo alcuni tra certi bravi sindaci e sindache - potrei farne i nomi, ma non sarebbe opportuno - che, lontani dal funzionariato, si sono cimentati con buoni e anche ottimi risultati nella fatica di governare con i piedi piantati nei loro territori, tra la loro gente.