Dedico queste poche righe alla segnalazione di due libri mostruosamente, magneticamente voluminosi, dentro cui ci si può muovere e soggiornare per mesi. America amore di Alberto Arbasino (Adelphi) arriva a 867 pagine. Madame Storia e Lady Scrittura di Enzo Golino (Le Lettere) supera nientemeno che le 1100 pagine. Due record, trattandosi di saggi non eruditi ma giornalistici. Sia Golino che Arbasino sono due a cui non sfugge niente. La loro memoria non è solo una passione personale, è un servizio pubblico. In quanto scrittori-giornalisti, il loro demone è la curiosità. Per usare una vecchia formula, si potrebbe dire che entrambi leggono «il presente come storia». È questo il fascino ed è questa l'utilità dei due volumi. Qui si capisce (Golino lo dichiara nell'introduzione) quale parentela ci sia fra giornalismo ed enciclopedismo. I giornali sono l'enciclopedia del presente in forma di diario. Questa parentela fra spirito enciclopedico e attitudine diaristica, questo «carpe diem» e «seize the day» è un fatto morale e un dovere intellettuale: perché la storia avviene ora, ci obbliga al giudizio e nel mondo dell'informazione si deve essere informati.
I due instancabili autori hanno raccolto qui i loro scritti dell'ultimo mezzo secolo sulla cultura italiana (Golino) e su quella americana (Arbasino). Sono diari pubblici di una storia vissuta come cronaca e di una cronaca osservata come un insieme di sintomi storici, in cui i reportage di idee diventano memoria culturale di un'epoca. Mostrano in azione due eredi attuali di quello che fu l'illuminismo lombardo (Arbasino) e l'illuminismo napoletano (Golino), in un Paese come l'Italia, in cui (come è stato detto più volte) l'illuminismo, nella società civile e nella vita pubblica, è stato ripetutamente sconfitto. Nell'anno in corso, non so quali altri libri potranno, come questi, aiutarci a rianimare la coscienza del rapporto fra società e cultura.