C'è sempre da chiedersi dove finisce il gioco e inizia l'esperimento sociale (per dirla in modo altisonante), o comincia la provocazione gratuita camuffata da emancipazione. Parliamo di Primo appuntamento, in onda da ieri sera il martedì alle 21.10 su Real Time. Ogni episodio propone una serie di incontri al buio, ovvero coppie di sconosciuti (ma combinate dagli autori del programma) che si ritrovano a cena e che alla fine della serata decidono se approfondire o meno la conoscenza. Prima dei titoli di coda sapremo anche cos'è successo nei giorni a seguire. Nella prima puntata di questa terza edizione, condotta da Flavio Montrucchio al debutto su Real Time, abbiamo assistito alla cena di due quarantaseienni (un uomo e una donna, va precisato) con un figlio ciascuno. Dopo di che è toccato a due trentenni della provincia di Pisa (sempre un uomo e una donna) di cui lui di professione necroforo. È stata poi la volta della coppia alternativa con una lei bisessuale e poliamorosa e un'altra lei drag queen. Per chi non sapesse cosa significano queste definizioni, a parte bisessuale (facilmente intuibile), diciamo che poliamore è un termine che abbiamo scoperto l'altro giorno seguendo Amore e altri rimedi su Fox Life. Vuol dire che uno può avere più storie amorose contemporaneamente. Drag queen è un termine inglese per definire chi si esibisce con un travestimento da donna molto appariscente (generalmente omosessuali o transessuali, mentre qui è una donna). Un'altra coppia non si è neppure formata. Lei ha mollato un lui prima della cena perché troppo alto (due metri e otto centimetri). L'esperimento sociale sta nello scoprire quanta ignoranza e quanta superstizione ci possa essere nei confronti di un «becchino» (come viene più volte ironicamente definito). Oppure quanta diffidenza ci possa essere nei confronti di chi ha un problema fisico, anche se partecipando ha poi accettato di essere mandato in onda. La provocazione gratuita è evidente nel mettere insieme la «poliamorosa bisessuale» con la donna che si traveste da donna e che va con una donna. Pur ammettendo che in qua e là si rintracci pure il gioco, resta la superficialità, la banalità e la deformazione con cui spesso in tv si parla d'amore.