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Aperto anche ai pensionati l'accordo fiscale Italia-Vaticano

Vittorio Spinelli giovedì 14 aprile 2016
Èin corso di revisione il regime tributario per gli enti e le persone che sono interessate da operazioni di natura finanziaria presso la Santa Sede. Il 31 marzo scorso la Camera ha infatti approvato un accordo internazionale con il Vaticano per regolare l'imposizione fiscale sulle attività e sui proventi relativi a rapporti finanziari presso gli istituti di credito della Santa Sede. Il testo approvato si trova ora all'esame del Senato per la sua definitiva approvazione. Il nuovo regime punta a garantire la trasparenza nelle attività economico-finanziarie e allo scambio di informazioni di natura fiscale secondo gli standard adottati dall'Ocse.Si applicherà retroattivamente (una singolarità nel campo degli accordi fiscali) per i periodi di imposta a partire dal 1° gennaio 2009. Sono interessate le persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia che potranno accedere ad una regolarizzazione delle attività realizzate non oltre il periodo d'imposta 2013. Si potrà usufruire di una sanatoria analoga a quella della collaborazione volontaria col fisco ("voluntary disclosure") per chi detiene patrimoni all'estero. La regolarizzazione riguarda i redditi di capitale ed altri redditi di natura finanziaria. Non si applica quindi ai redditi d'impresa, ai redditi fondiari e ai redditi diversi di natura non finanziaria.Fra gli interessati, la convenzione fa esplicito riferimento a: (1) chierici emembri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita apostolica, (2) dignitari, impiegati e salariati, anche non stabili, e i pensionati della Santa Sede e di altri enti ecclesiastici, (3) persone giuridiche (come Istituti, Ordini, Congregazioni ecc. ed altri enti con personalità giuridica canonica o civile vaticana) fiscalmente residenti in Italia e che siano titolari di attività finanziarie detenute presso enti di credito con sede nello Stato del Vaticano.Aderendo alla sanatoria – seguendo le disposizioni attuative che saranno indicate dall'Agenzia delle Entrate – si paga per gli anni 2009, 2010 e 2011 un'aliquota sostitutiva del 20% sui redditi di capitale e di natura finanziaria; invece per il 2012 e 2013 si versa la stessa imposta dovuta sul valore dei prodotti finanziari detenuti all'estero (l'Ivafe, pari a circa l'1-2 per mille annuo). La sanatoria cancella le omissioni, le infedeltà, i mancati versamenti, il riciclaggio ed altri reati in campo tributario. Il nuovo sistema semplifica gli obblighi dei contribuenti attraverso l'individuazione di un rappresentante fiscale in Italia. Non viene in alcun caso modificato il regime delle esenzioni stabilito con il Trattato del Laterano.