Ricordare santi come Antonina di Nicea dovrebbe spingerci a chiederci fino a che punto oggi noi saremmo pronti a difendere la fede, il Vangelo, il messaggio del Risorto. Il mondo da sempre teme l'annuncio di Cristo, perché mette a rischio il “potere stabilito”. Così la risposta è stata spesso violenta e si è trasformato in persecuzione. Il nome di Antonina appare tre volte nel Martirologio, ma è stato chiarito che si tratta della stessa persona, i cui dati biografici sono attinti da un'antica “Passio” oggi perduta. Secondo la tradizione Antonina fu arrestata in Bitinia durante la persecuzione di Diocleziano e fu sottoposta ad atroci torture: battuta con le verghe, sospesa al cavalletto, dilaniata ai fianchi. Il Martirologio narra che “dopo essere rimasta appesa per tre giorni e rinchiusa in carcere per due anni”, infine “fu arsa nel fuoco”. La sua vicenda è icona delle tante sofferenze che in ogni epoca i credenti hanno dovuto subire a causa della fede, ma è anche un incoraggiamento a fare del Vangelo una forza capace di cambiare il mondo.
Altri santi. Santi Agapio e Secondino, martiri (III sec.); san Floriano di Lorch, martire (IV sec.).
Letture. Romano. At 14,19-28; Sal 144; Gv 14,27-31.
Ambrosiano. At 15,13-31; Sal 56 (57); Gv 10,31-42.
Bizantino. At 12,25-13,12; Gv 8,51-59.