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Anselmo dAosta. Tra fede e ragione sulle tracce di Dio

Matteo Liut mercoledì 21 aprile 2021
Sulle strade del cuore dell'uomo, dando voce alla nostra inquietudine più profonda, tessendo con saggezza il dialogo tra ragione e sentimento lungo la strada che porta a Dio: è lì che i cristiani sono chiamati a portare l'annuncio del Risorto. Percorrendo questa via sant'Anselmo d'Aosta diventò uno dei più importanti teologi del proprio tempo e una colonna del pensiero occidentale. A questo dottore della Chiesa siamo debitori per aver dato voce all'inesauribile bisogno dell'umanità di trovare conferme nella sua ricerca dell'Infinito: sunto di questo cammino fu la definizione di Dio come «ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore». Nato nel 1033, Anselmo d'Aosta, che ebbe da giovane un rapporto difficile con la famiglia, seguì la vocazione religiosa fino in Normandia, dove conobbe Lanfranco di Pavia, priore dell'abbazia del Bec, della quale egli stesso poi divenne abate. Tra le sue opere teologiche le più importanti sono il «Monologion» e il «Proslogion». Nel 1093 divenne arcivescovo di Canterbury, morì nel 1109.
Altri santi. Sant'Apollonio di Roma, filosofo e martire (II sec.); san Corrado (Giovanni Evangelista) Birndorfer da Parzham, religioso (1818-1894).
Letture. Romano. At 8,1-8; Sal 65; Gv 6,35-40.
Ambrosiano. At 6,1-7; Sal 32 (33); Gv 6,1-15.
Bizantino. At 8,18-25; Gv 6,35-39.