La papaya e il mango sono tornati in auge negli ultimi tempi e se ne è parlato molto, soprattutto per i suoi effetti salutistici. Ora, pochi sanno che anche il sud Italia produce un frutto simile, dalla pasta cremosa, dolce come i frutti esotici sanno essere, delizioso. Si chiama Anona, e nasce in provincia di Reggio Calabria, lungo la costa ionica tra Villa San Giovanni e Melito Porto Salvo.L"anona è una pianta originaria dell"area interandina del Perù e dell"Ecuador e da lì si è poi diffusa in tutto il Sud e Centro America. Ha poi preso dimora nel bacino del Mediterraneo, in Spagna, Grecia, Israele e in Italia dove stanno resistendo all"estinzione pochi anoneti. Il merito della sua riscoperta mediatica va ascritto a Francesco Saliceti di Longobardi, delegato del locale Club di Papillon, che ci ha stupiti con l"assaggio di questa chicca deliziosa, che proprio in questi mesi dà il massimo della sua consistenza. L"anona, per crescere, richiede ambienti sub-tropicali simili a quelli degli agrumi, ma resiste meglio ai cali di temperatura. Predilige climi asciutti e senza vento ed i terreni migliori sono quelli leggeri e irrigui. La fioritura è a maggio e la maturazione dei frutti avviene tra ottobre e novembre.Ha forma sferica della grandezza di una mela, ma a vederla sembra una pigna o una grossa fragola con la buccia verde vellutata. Prima di assaggiarla, dopo il raccolto, bisogna lasciarla maturare qualche giorno. All"interno avrà una polpa bianca, cremosa, fondente, con semi simili a quelli dell"anguria. Il frutto, dolce ha un sapore delicato che ricorda la banana, la fragola e l"ananas.Tagliato a metà va mangiato con il cucchiaino ed è più appetitoso se prima di gustarlo viene rinfrescato in frigo. Frutti come questi mal prediligono l"accostamento con un vino, anche se un cucchiaino di Anona con un Greco di Bianco, non sta per nulla male.