Ancora un decreto per accompagnare i lavoratori "fragili"
La necessità di contemperare la continuità del lavoro ma con un maggiore rischio di aggravamento delle condizioni di salute è stata regolata già dal primo dei decreti per l'emergenza (n.18/2020). È stata quindi consentita la possibilità di assentarsi durante il Covid per le necessarie cure mediche purché avvalorata da uno specifico attestato medico-legale di inidoneità al lavoro. Le disposizioni del decreto sono state valide fino al 15 ottobre 2020. Da allora, impegnati a curarsi anche oltre le assenze retribuite consentite dal contratto di lavoro, molti hanno fatto ricorso all'utilizzo improprio delle ferie, dei permessi ecc. con conseguenze sullo stipendio e nei casi estremi fino al licenziamento.
La situazione normativa è stata ripresa dalla nuova legge di bilancio che, proiettata al nuovo anno, ha ripristinato la tutela dei lavoratori fragili solo per i mesi di gennaio e febbraio 2021. È rimasto così scoperto il periodo 16 ottobre-31 dicembre 2020, che può essere recuperato solo con una nuova disposizione ad hoc. Si presenta ora l'occasione nell'annunciato decreto di "riparazione" di alcune sviste del testo della legge di bilancio.
Anche la possibile alternativa del lavoro dei fragili svolto da casa ("lavoro agile") non appare idonea a ricomprendere la grande varietà di situazioni da tutelare. Singoli settori dei servizi hanno tuttavia provveduto a una propria regolamentazione.
Scuole private. La Federazione delle scuole materne-Fism ha concordato con i sindacati di occupare, come possibile, i lavoratori fragili in modalità agile oppure di assegnarli ad altre mansioni, anche inferiori, garantendo in ogni caso lo stesso salario. L'accordo si applica dall'11 gennaio fino al 31 agosto 2021.