Non molti giorni fa, a proposito dello speciale di Selvaggia Lucarelli L'ultima difesa, in onda su Nove, accennavamo all'assurdo del fascino del crimine tra attrazione e repulsione e di come la tv abbia trasformato i delitti in un genere, quasi fossero parte di una serie, dedicando migliaia di ore anche a omicidi passati in giudicato, ovvero quelli i cui processi sono arrivati a sentenze definitive, che hanno cioè individuato i colpevoli attraverso i tre gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento. Al folto gruppo di chi propone una sorta di quarto grado che fa credere al telespettatore di essere lui il giudice supremo oltre la giustizia ordinaria, si è unita di recente Rosanna Cancellieri con Crimini da copertina (il lunedì pomeriggio su Tv8), sorta di spin-off (derivazione) di Vite da copertina, che continua ad andare in onda negli altri giorni della settimana. Lei, ad essere precisi, non rimette in discussione le sentenze, ma ripercorre le vicende di cronaca nera che hanno segnato il nostro Paese per il loro impatto mediatico. In poche parole ritorna su fatti di cui hanno parlato tutti e diviso l'opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti. Partita dal caso di Marta Russo, la Cancellieri è arrivata lunedì scorso al delitto di Cogne, che ha trattato in modo sostanzialmente corretto con l'ausilio del generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, autore dei rilievi in quella villetta in Val d'Aosta dove 19 anni fa fu ucciso il piccolo Samuele. Questo, però, non esclude la negatività di riproporre continuamente storie di sangue, che non vuol dire che la tv non debba raccontare i drammi, tutt'altro, ma lo deve fare se ha un senso e non produce morbosità, com'è successo ad esempio nella stessa giornata di lunedì con il documentario Genova: il ponte della rinascita (History Channel), che ha sì raccontato la ricostruzione, ma anche i momenti della tragedia e soprattutto che ancora ci sono centinaia di famiglie, tra parenti delle vittime e sfollati, in attesa di giustizia dopo il crollo del Ponte Morandi.