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Casimiro. Anche per un principe la vera ricchezza sta nel dono di sé a Dio e al prossimo

Matteo Liut sabato 4 marzo 2023
A che servono la gloria agli occhi del mondo, la ricchezza che compra le cose, il potere che controlla gli altri, se non a rinchiudere il cuore in una fortezza di solitudine? L’amore di Dio e la sua gloria, la povertà che nulla possiede e l’amore che dona libertà, invece, aprono l’anima a un Regno di fratellanza, di condivisione e di futuro. Fu forse questa consapevolezza a guidare nelle proprie scelte san Casimiro, principe polacco del XV secolo. Nato a Cracovia, nel 1458, Casimiro era figlio del re di Polonia, appartenente alla dinastia degli Jagelloni, di origine lituana. A lui gli ungheresi offrirono la corona dopo aver destituito il loro re, Mattia Corvino, ma Casimiro rifiutò perché aveva saputo che il Papa era contrario alla deposizione. Per un periodo il padre Casimiro IV affidò al figlio la reggenza della Polonia e lui assolse al compito senza lasciarsi corrompere dai meccanismi del potere. E non mise davanti le fredde ragioni di Stato quando il padre gli chiese di sposare la figlia di Federico III per allargare i confini del regno. Casimiro avevo messo al primo posto il suo ideale di vita fatto di ascesi e purezza. E così, pur essendo di straordinaria bellezza e continuamente corteggiato, il principe santo aveva deciso di riservare il suo cuore alla Vergine. Morì all’età di 25 anni a Grodno in Lituania il 4 marzo 1484. Nel 1521 papa Leone X canonizzandolo lo dichiarò patrono della Polonia e della Lituania. Altri santi. Sant’Appiano di Comacchio, monaco (IX secolo); beato Umberto III di Savoia, conte (1136-1188). Letture. Romano. Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48. Ambrosiano. Dt 24,17-22; Sal 9 (10); Rm 14,1-9; Mt 12,1-8. Bizantino. Eb 3,12-16; Mc 1,35-44. t.me/santoavvenire