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Anche l'Inps taglia le tasse

Vittorio Spinelli martedì 1 marzo 2005
Sono da oggi in pagamento presso Poste e banche le pensioni dell'Inps ricalcolate con il taglio dell'Irpef. Alla riduzione delle tasse sono interessati 2.700.000 pensionati che beneficiano di uno sconto medio nell'anno di 226 euro. Sulla rata di marzo l'Inps ha aggiunto i conguagli di gennaio e febbraio 2005, salvo alcuni casi in cui i conguagli risultano a debito del pensionato. Gli importi da restituire superiori a 10,33 euro saranno recuperati ratealmente da marzo 2005 a febbraio 2006, le somme inferiori sono invece trattenute interamente sulla rata di marzo. In questi giorni il postino sta recapitando a tutti i pensionati il "bustone", che comprende il certificato di pensione (ObisM per il 2005), la certificazione dei redditi (Cud per il 2004), il modulo per la verifica dei redditi (Redn da restituire entro il 31 maggio) e la dichiarazione di responsabilità degli invalidi civili da presentare entro il 31 marzo a Inps, Comuni o Asl. Con l'occasione, l'Inps avverte che se i pensionati si accorgono di subire un'imposta più pesante nonostante le riduzioni, potranno chiedere, con la prossima dichiarazione dei redditi, l'applicazione delle vecchie regole fiscali in vigore nel 2004 oppure nel 2002. Deduzioni familiari. Nel ricalcolo delle tasse, l'Istituto ha automaticamente applicato le nuove deduzioni per carichi di famiglia ai pensionati che hanno usufruito nel 2004 delle detrazioni d'imposta per i familiari. Per le nuove richieste di deduzioni, gli interessati dovranno utilizzare il neonato modello "Deduz", particolarmente i residenti nella Lombardia e nel Veneto ed interessati alle agevolazioni a favore dei cittadini disagiati. Verifica dei redditi. La periodica verifica dei redditi (modello Redn), per avere diritto all'integrazione al minimo, presenta alcune novità. La dichiarazione del pensionato sarà unica per tutti i redditi posseduti, indipendentemente dal tipo di prestazione riscossa. Oltre all'accorpamento dei redditi saranno unificate anche le dichiarazioni personali (titolari di più pensioni, pensionato e coniuge ecc.). Resta sempre in vigore lo spartiacque del 1994, anno a partire dal quale l'integrazione al minimo della pensione è stata subordinata ai redditi del pensionato cumulati con quelli del coniuge. Una sentenza della Cassazione (n. 132/2000) ha precisato che le precedenti regole (calcolo dei redditi solo per il pensionato) si applicano ai lavoratori che hanno raggiunto il diritto alla pensione entro il 1993, anche se la rendita riporta una decorrenza successiva. Le nuove modalità di verifica prevedono anche la possibilità di rifiutarsi di dichiarare una o più voci di reddito, ma il rifiuto sarà considerato dall'Inps come rinuncia implicita alla riscossione delle somme collegate ai redditi non dichiarati. Il criterio di sospendere queste quote rende giustizia a tutti quei pensionati che correttamente dichiarano i loro redditi rispetto a chi nemmeno risponde agli inviti dell'Inps.