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Anania, Azaria e Misaele. Anche se il mondo brucia i credenti non hanno paura

Matteo Liut giovedì 17 dicembre 2020
Se sapremo affidarci a Dio nulla potrà impaurirci o farci del male, anche quando tutto attorno a noi sembrerà un grande rogo capace di incenerire ogni nostra speranza. È questo il messaggio che oggi ci lasciano i santi Anania, Azaria e Misaele, tre compagni del profeta Daniele (nel cui libro sono narrate le vicende), anch'essi israeliti deportati nel VI secolo in terra di Babilionia da Nabucodonosor, re dal quale si fecero apprezzare tanto da diventare amministratori di una provincia. Al rifiuto di adorare la statua d'oro fatta dal sovrano essi vennero gettati in una fornace, rimanendo illesi: quando uscirono non avevano nemmeno l'odore del fuoco. In mezzo alle fiamme elevarono un canto di benedizione a Dio, del quale lo stesso sovrano riconobbe poi la potenza.
Altri santi. San Modesto, patriarca di Gerusalemme (VII sec.); san Giovanni de Matha, sacerdote (1154-1213).
Letture. Gn 49,2.8-10; Sal 71; Mt 1,1-17.
Ambrosiano. Rt 1,1-14; Sal 9; Est 1,1a-1r.1-5.10a.11-12;2,1-2.15-18; Lc 1,1-17.