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Sabino di Canosa. Amare davvero significa testimoniare la verità

Matteo Liut domenica 9 febbraio 2025
 Amare davvero significa testimoniare la verità
Testimoniare l’amore di Dio significa creare legami, unire le persone, rinsaldare le relazioni, senza mai negare la verità. Ce lo ricorda la storia di un pastore «mite e largo nella carità» come san Sabino di Canosa. Della vita di questo santo prima dell’episcopato non sappiamo molto, forse era nato nel 461 e divenne vescovo di Canosa nel 514, succedendo a Memore. Guidò la comunità cristiana pugliese fino al 566, anno della morte. Era amico di san Benedetto da Norcia, che incontrava con una certa periodicità a Montecassino, come racconta papa san Gregorio Magno nei suoi «Dialoghi». Con il fondatore del monachesimo occidentale condivideva le preoccupazioni da pastore e si confrontava sui fatti del tempo, come l’ingresso di Totila re degli Ostrogoti a Roma del dicembre 546. Sabino, inoltre, s’impegnò a difendere l’ortodossia: dopo aver partecipato assieme a Bonifacio II al Sinodo Romano del 531, venne inviato da papa Agapito a Costantinopoli nel 535 alla guida di una commissione di vescovi per dibattere e condannare il monofisismo, eresia sostenuta dal patriarca Antimo. A Canosa, ma anche a Bari, san Sabino, che guidò la Chiesa locale per più di mezzo secolo, occupa un posto particolare come patrono. Altri santi. Sant’Apollonia, vergine e martire (III sec.); san Marone, eremita (IV-V sec.). Letture. Romano. Is 6,1-2.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11. Ambrosiano. Ez 37,21-26; Sal 32 (33); Rm 10,9-13; Mt 8,5-13. Bizantino. 2Tm 3,10-15; Lc 18,10-14. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata