Non accenna a placarsi la tempesta perfetta sugli alpini. Negli ultimi due giorni, decine di pagine sui quotidiani con due costanti: non sottovalutare gli episodi, non criminalizzare l'intero corpo degli alpini. Il “Corriere” (12/5) pubblica la lettera di Andrea Cremonesi, alpino presente «saltuariamente» alle adunate: «Mi sono imbattuto anch'io in qualche commilitone che, dopo qualche bicchiere di troppo, non si è comportato in maniera civile, consona al cappello che indossava (...). Il presidente nazionale Favero ha già sottolineato che i colpevoli saranno puniti». Prosegue sulla linea di difesa a oltranza il “Giornale” (12/5). Titoli: «Basta fango, alpini orgoglio nazionale» e «Giù le mani dagli alpini». “Libero” (12/5) schiera Vittorio Feltri e Hoara Borselli non disdegna il linguaggio, più che cameratesco, da caserma: «Care ragazze, basta frignare. Fuori le p***». Voce alle donne del Pd, liquidate sbrigativamente, al solito, da “Libero” (13/5): «Scontro intestino nel pollaio del Pd». Sulla “Stampa” (13/5) Valentina Cuppi, presidente Pd, è intervistata da Flavia Amabile: «Lo dico anche e soprattutto agli uomini e agli alpini stessi: quelle molestie infangano il corpo degli alpini. Aiutateci a combatterli (i molestatori, ndr), isolandoli e condannandoli duramente». Una donna alpina, la cardiologa Federica De Giuli, era a Rimini. «L'averne parlato è stato salutare – risponde ad Alessandro Fulloni (“Corsera”, 13/5) – forse dovrà esserci più sensibilizzazione nelle sezioni. In gioco non c'è tanto l'onorabilità dell'Associazione ma un patrimonio di valori unico (...). Gli italiani sanno chi siamo, ci vogliono bene». Le fa eco Aldo Cazzullo (“Corriere”, 13/5): «Non criminalizziamo in blocco una comunità di persone, un tassello dell'identità italiana». E, suprema verità: «Un vero alpino difende le ragazze, non le molesta».