Alla materia religiosa va stretto il sito che ti dice "come si fa"
E tuttavia lo scopro a partire da una voce davvero fuori tono, segnalatami dalla collega Daniela Sala: «Come diventare Papa». Descrive quella papale prevalentemente come una «carriera» (salvo una premessa sulla fede e sulla vocazione), sebbene la voce non sia classificata sotto la categoria del «mondo del lavoro», ma sotto quella della «religione» ( tinyurl.com/y5z6rgoy ). Dove si può trovare come «diventare» anche altro: sia in termini di appartenenza (cattolico, cristiano, induista, musulmano, ebreo, wiccan…), sia in termini di ruolo (ministrante, missionario, pastore, prete, suora…). Allargo con curiosità lo sguardo alle più di 200 voci in italiano della categoria, e vedo che prevalgono indicazioni sulla vita spirituale e sulla preghiera e il culto (si spazia da «come celebrare i Saturnali» a «come piegare le tovaglie d'altare»). Contenuti offerti, si direbbe, «in buona fede» a chi, eventualmente, li cercasse.
Ma spesso dietro al click c'è il vuoto. Ad esempio, «Come andare in Paradiso» risente di troppa ambizione e di parzialità confessionali. Stona «Lavorare con l'Arcangelo Michele», per l'eccesso di modernizzazione di questa figura così tradizionale. Parte bene «Buttare via una Bibbia», suggerendo se mai di donare o di riparare il proprio volume ormai usurato, ma finisce malissimo, descrivendo come, eventualmente, seppellirlo. La materia religiosa è troppo sensibile per lasciarsi ridurre a un «come si fa».