Inseparabili. Vite all'ombra dei geni è il nuovo format scritto e condotto da Carlo Lucarelli, sviluppato in una serie ideata e realizzata da Bottega Finzioni per Sky Arte, canale dove va in onda il martedì alle 21,15 per otto puntate complessive raccontando di personalità che nel corso della loro vita hanno ricoperto un ruolo fondamentale per le carriere di scrittori, attori o artisti, pur rimanendo molto spesso nell'ombra. Ogni genio ha infatti accanto a sé qualcuno che lo sostiene e che, per un breve o lungo periodo, per ragioni sentimentali o lavorative, diventa la sua spalla, il suo braccio destro, il consigliere fedele e lo specchio con il quale confrontarsi. Partenza con Totò e il suo doppio, ovvero Dino Valdi, nome d'arte di Osvaldo Natale, la controfigura del principe della risata, l'uomo che al funerale del suo alter ego fece gridare al miracolo e svenire tre persone che lo scambiarono per il morto redivivo. A seguire, nel corso della prima serata, In viaggio coi Nirvana, storia del batterista e produttore discografico Butch Vig, che dietro le quinte, soprattutto in sala di registrazione, determinò il successo del gruppo statunitense che divenne tra i più noti al mondo nel panorama musicale dei primi anni Novanta. Da martedì prossimo si alterneranno protagonisti molto diversi tra loro: il maestro di recitazione di Marilyn Monroe, il poeta amico di Pablo Picasso, la moglie di Tolstoj o il manager dei Beatles. Intanto, tra le prime due vicende, sicuramente molto più interessante quella del doppio di Totò. Ma quello che colpisce è che Lucarelli non rinuncia nemmeno in questo caso allo stile noir che spesso lo caratterizza come scrittore, regista, sceneggiatore e conduttore televisivo. L'alone di mistero, in questo caso non molto comprensibile, si manifesta già nella sigla con ramificazioni tentacolari stile film horror che scendono rampe di scale fino ad intrecciarsi in un sottosuolo. Molto più appropriato il gioco degli specchi, trattandosi appunto di una serie sui doppi, all'interno del complesso liberty delle Terme Berzieri di Salsomaggiore. Efficace come sempre la narrazione di Lucarelli che in caso di necessità sopperisce alla scarsezza di immagini come nel caso di Dino Valdi.