Al solito: arsenico e risibili sospetti
In realtà, dobbiamo solo pensare a battere la Francia, e come: senza dotare i giocatori di alibi preconfezionati. Continuano a tirare in ballo Svezia-Danimarca del 2004 come se fosse stato quel "biscotto" a eliminarci. Io in realtà rammento un clamoroso sputacchio indirizzato da Totti al danese Pulsen giusto per ingraziarsi gli avversari; e un rocambolesco gol di Ibrahimovic che firmò la disfatta azzurra...
Nella nostra stessa situazione è la Francia e abbiamo offerto il destro all'esagitato Domenech di fare un figurone rispetto ai nostri risibili sospetti: «Io non posso dar lezioni agli altri - ha detto il tecnico della Francia - dopo avrene appena ricevuta una dall'Olanda». Come si dice? Chapeau. Dopo le combine altrui (immagino che al posto degli olandesi noi, quelli del Calcioscommesse e di Calciopoli, saremmo lealissimi, anche se con un colpo solo potremmo metter fuori due pericolosi avversari), la congiura arbitrale. Sul gol annullato a Toni mi era sembrato di vedere in fuorigioco non lui ma Del Piero ma l'arbitro Ovrebo ha confessato: «Ho sbagliato io». Forse perchè osservo le partite con distacco (non oso dire con obiettività) ma l'errore (unico) dell'arbitro norvegese non autorizza a tirare in ballo il mitico Moreno del Mondiale 2004 e la presunta debolezza della nostra Federazione. Prima di tutto, perchè Moreno fu al centro di un vero complotto pro Corea che spedì a casa anche la Spagna: a suo tempo documentai l'inghippo, Moreno annunciò querele, non ne ho più sentito parlare.
Per finire, i nostri infaticabili e fantasiosi media sono riusciti a riabilitare anche il Donadoni in via di demolizione. Una cosa è certa: lo scontroso bergamasco ha scopero che non esiste la Squadra del Popolo, quella pretesa dai giornalisti e dai famigerati cinquanta milioni di commissari tecnici: visti i risultati, avrà capito che gli conveniva respingere i consigli e sbagliare da solo.
Se Italia-Francia dovrà essere l'ultima partita dell'Europeo (evento che non dò per scontato, sempre che l'approccio sia intelligente e non penoso come in queste ore) facciamo in modo che serva a qualcosa. Ad esempio a consacrare la maturità del più bel fantasista del calcio italiano, Antonio Cassano. Al resto penserà Lippi.