Al mondo agricolo servono specializzazione, competitività e flessibilità
Non basta, perché per Mercuri il rilancio dell'occupazione agroalimentare passa anche per la specializzazione e l'innovazione. Una partita complessa ma necessaria: «Solo così – è stato spiegato –, si possono abbassare i costi, ridurre gli sprechi, come quello dell'acqua, ottimizzare gli interventi e ridurre l'utilizzo anche di sostanze chimiche in difesa dell'ambiente». Tutto senza dimenticare la necessità di mettere mano alla politica agricola comune per renderla più equilibrata.
Competitività ed efficienza, dunque, appaiono essere le parole d'ordine. Ed in effetti di questo pare esserci sempre più bisogno. Stando alle ultime rilevazioni Ismea, infatti, il 2016 l'agricoltura ha archiviato un 2016 in deflazione. In media – ha spiegato l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – le quotazioni si sono ridotte del 5,2% rispetto al 2015, con particolare flessioni nell'ordine del 6,7% per le produzioni vegetali e del 3,1% per i prodotti zootecnici. Sui mercati agricoli hanno pesato gli squilibri registrati soprattutto nella prima metà dell'anno, legati a situazioni di surplus produttivo, alla maggiore pressione dell'offerta estera e a una domanda internazionale rivelatasi meno vivace rispetto al 2015. Una situazione che adesso, dopo lo scatto in avanti di dicembre, potrebbe migliorare. Ma non certo da sola.