Aiuti a Gianfranco e al figlio in arrivo
Gianfranco le ha provate tutte. Non ha esitato a lasciare la sua città per inseguire il sogno di esercitare il mestiere di chef (si è diplomato all'alberghiero) e mantenere così la sua famiglia. A Napoli non riusciva a trovare un lavoro che garantisse il sostentamento e si è trasferito all'estero: prima in Germania, poi negli Stati Uniti. Le cose andavano bene, ma poi a causa dell'epidemia Gianfranco, che oggi ha 33 anni, è stato licenziato ed è tornato in Italia con la moglie Paola, il figlio di 7 anni e un altro in arrivo. Per lui e la sua famiglia scrive il parroco: «Qui la situazione lavorativa, già di per sé drammatica, è diventata disastrosa. Gianfranco non riesce a lavorare, la moglie sporadicamente fa un po' di assistenza a persone anziane, ma non riescono ad affrontare le spese per le necessità primarie. Vivono in un monolocale, la nostra comunità si sforza di aiutarli, ma le esigenze e i problemi sono talmente tanti che si fa grande fatica ad affrontarli tutti». Si può aiutare questa famiglia con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Gli assegni vanno intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può fare un versamento ad Avvenire Nuova Editoriale Italiana Spa - La Voce di chi non ha voce - Banca: 05034 - BANCO BPM S.P.A. IBAN IT05Y0503401741000000012201.