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Aiutare i Rom, oggi rifiutati, a diventare integrati

Pier Giorgio Liverani domenica 29 ottobre 2017
Il razzismo si manifesta anche sui certi giornali. Tra le sue vittime, i migranti e gli "zingari", i Rom, cioè il popolo più discriminato d'Europa (14 milioni, in Italia tra i 100 e i 200mila). Alla faccia del principio di uguaglianza (Costituzione, art. 3), è vittima del disprezzo quasi generale: Libero insegna. Venerdì scorso titolava la sua prima pagina con «l'ennesima follia dell'Europa: quote Rom nella Polizia».
L'Europarlamento – informava – ha «incoraggiato l'assunzione di nomadi tra i membri delle forze dell'ordine e nei mezzi di informazione pubblica, garantendo ai loro rappresentanti posti perfino nel cda della tv di Stato». Una vera radicale forma di «lotta all'antiziganismo». In Italia, si cerca di tenere i Rom fuori delle città, ma al tempo stesso si distruggono i loro accampamenti abusivi, senza fornire "soluzioni abitative" normali.
La decisione del Parlamento Europeo (470 voti contro 48 contrari e 103 astenuti) è una vera novità. Non lo è, invece, il commento di Libero: «Allacciate le cinture e sganasciatevi di risate perché siamo davanti a una nuova frontiera del surreale». Lo stesso giornale descrive, però, la reale condizione di questa gente in Italia: «Migliaia di famiglie rom vivono in campi segregati, tagliati fuori dai servizi di base, dove le condizioni di vita sono spaventosamente al di sotto degli standard e inadatte all'abitazione umana». Finora i Comuni si sono limitati a predisporre "campi" che mancano di strutture da vita civile per una gente che è povera anche quando, raramente, ha molto denaro.
Così i Rom e i Sinti si trovano in condizioni opposte ai principi di uguaglianza e in modi di vivere poco integrati. Si spiegano così la scarsissima frequenza dei ragazzi alla scuola, la mancanza di relazioni con gli altri gruppi e certi comportamenti noti e anch'essi "abusivi". È per questo che gli zingari sono perennemente "un problema". È palese che il progetto così "radicale" – e un po' furbesco – del Parlamento Europeo mira a rovesciare questa situazione: persone da accogliere come le altre, rapporti normali con tutti, possibilità di mantenere le proprie tradizioni e perfino di arricchire le città con le loro specifiche capacità e virtù. Là dove, in Europa, i Rom sono stati accolti, i problemi sono scomparsi. Le risate scomposte, invece, alimentano problemi sempre più gravi e difficili, ma i Rom in Polizia e alla Rai potrebbero risolverli.

NO COMMENT
«Il paradiso non è un luogo da favola, e nemmeno un giardino incantato. Il paradiso è l'abbraccio con Dio, Amore infinito»: così ha detto papa Francesco, mercoledì, in piazza San Pietro e ha citato la promessa del Crocifisso moribondo, ma giovedì Il Giornale, con una pensata da Guinness dei primati, ha sentenziato: «Il Paradiso non è un granché». No comment.