Rubriche

Agricoli, parte il condono

Vittorio Spinelli martedì 5 giugno 2007
Porta pomposamente il titolo di «ristrutturazione dei crediti» ma è un vero condono previdenziale, varato dall'Inps, che durerà da lunedì prossimo 11 giugno fino all'8 ottobre 2007. La nuova sanatoria si rivolge ad una platea di 350mila lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli) e di 430mila aziende agricole, tutti in debito con l'Inps. L'iniziativa dell'ente ha la caratteristica di essere un condono fatto in casa. Nasce, infatti, dall'interesse mostrato da un pool di banche (Unicredit e Deutsche Bank) all'acquisto di crediti che erano stati ceduti dall'Inps con le operazioni di cartolarizzazione effettuate tra il 1999 e il 2004. Dopo lunghe e complesse trattative tra l'Istituto, le banche e le associazioni agricole di categoria, è stato definito un condono con caratteristiche del tutto singolari, non essendo regolato da un provvedimento di legge. Oggetto del condono sono i crediti detti «ristrutturati», per i quali il debitore (l'azienda agricola o il lavoratore autonomo) si impegna a estinguere il debito, scegliendo tra queste due possibilità: a) pagamento in unica soluzione, con il versamento di una somma compresa tra il 22 ed il 30% dell'intero importo dovuto. b) pagamento dilazionato in 40 rate trimestrali costanti (pari a dieci anni solari), con il versamento di una somma compresa tra il 29 ed il 39,8% dell'intero importo dovuto. La percentuale di pagamento programmata non è stata definita in partenza, ma sarà perfezionata in corso di sanatoria, all'interno delle percentuali indicate, in base alla quantità complessiva dei debiti trattati. Gli interessati dovranno chiedere la «ristrutturazione» rivolgendosi alla banca, attraverso una delle associazione di categoria. Questa verificherà la situazione contributiva collegandosi direttamente con gli archivi dell'Inps, in base ad un codice d'accesso (CAR - codice accesso ristrutturazione). Il codice sarà rilasciato dall'ufficio della previdenza solo su richiesta del debitore o di un suo delegato. Sono esclusi i crediti che derivano dalla sospensione di termini per calamità naturali, quelli che rientrano nei versamenti con il sistema Dm ed i crediti provenienti da ispezioni o accertamenti notificati dopo il 1° gennaio 2005. La cessione dei crediti dell'Inps alle banche non comporta alcun danno per i lavoratori interessati. Ad essi si applica il criterio della automaticità delle prestazioni per il lavoro dipendente, che garantisce loro, in ogni caso, la liquidazione inalterata delle varie prestazioni previdenziali. Cosa diversa invece per i lavoratori autonomi, ai quali non si applica l'automaticità. La regolarizzazione in forma privatistica dei debiti in agricoltura rischia di innescare altre sanatorie per contributi cartolarizzati (ad esempio quelli di artigiani e commercianti). Con quale vantaggio per le casse dell'Inps è però tutto da dimostrare.