«R
assegnati, mio spirito, dormi il tuo sonno brutale.» Charles Baudelaire, il grande poeta francese, in una lirica intitolata Desiderio del nulla
, fissa uno dei momenti dell'esistenza di ogni uomo in cui senza ragione, senza cause riconoscibili o apparenti, lo spirito sprofonda in una sorta di abbattimento.Nulla a che vedere con la disperazione di chi ha subito unlutto, o sta vivendo una tragedia. Sono irruzioni di quel demone del nulla che i medici salernitani del Duecento definivano Demone meridiano, un'invasione di nichilismo, di sfiducia. Il poeta Baudelaire accetta questa indesiderata condizione, non la rimuove. Ma come reagisce? Accettandone l'influsso nefasto, ma scrivendo dei versi, contrapponendo a questo demone nullificante l'attività dell'uomo che agisce e resiste. Il tempo lo inghiotte, ma l'uomo cerca di fermare queste sensazioni sulla pagina. Le vuole conoscere e rendere comuni ad altri. Così, ogni volta che un insensato pessimismo ci cogliein un momento normale del giorno, dovremmo accoglierlo come parte del nostro essere. Non siamo nati e fatti solo per ammirare le stelle, il tramonto, il creato. A volte ne sentiamo, immotivatamente, il peso. Accettare questa condizione significa accettare la vita. Indirizzandola verso altre sue manifestazioni, felici, vitali, luminose. Se vivo questi momenti significa che vivo. E vivere è magnifico.