Entro il prossimo mese di luglio anche la Città del Vaticano potrà figurare nella "white list", l'elenco dei Paesi più impegnati nel prevenire e contrastare i crimini in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Sin dal 2009 il Vaticano ha assunto l'euro come sua moneta corrente, e quindi l'impegno di adeguarsi alla normativa valutaria dell'Unione europea. Per ottenere il riconoscimento "virtuoso" accanto ad altri importanti Paesi dell'economia mondiale, sono in corso rapporti con le autorità monetarie della Ue (l'ultimo incontro si è tenuto ieri a Strasburgo) a cura della Aif, l'Autorità di informazione finanziaria, recentemente istituita dalla Santa Sede per garantire trasparenza ai movimenti finanziari interni ed esterni della Città del Vaticano.L'Aif si è così aggiunta agli enti centrali della Chiesa cattolica e agli altri enti gestiti direttamente dalla Santa Sede. L'elenco di questi organismi è parte integrante della convenzione di sicurezza sociale tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, grazie alla quale sia i dipendenti del Vaticano sia i lavoratori italiani possono raggiungere il diritto alla pensione con il cumulo dei contributi complessivamente versati nei due Stati. La convenzione Italia-Santa Sede (ratificata con la legge italiana n. 244 del 2003) è operativa a partire dal 1° gennaio 2004 e, per gli aspetti Inps, è gestita dalla Sede di Roma Flaminio. L'Apsa, l'amministrazione del patrimonio della Santa Sede, ha di recente apportato modifiche all'elenco degli enti ecclesiastici i cui dipendenti sono tutelati dall'accordo previdenziale. Sono stati quindi inseriti ex novo (quali enti gestiti direttamente dalla Santa Sede) la Domus Urbaniana, la Domus missionalis e da ultimo l'Aif. Semplici aggiornamenti hanno riguardato invece il Fondo Pensioni vaticano (ex "Gestione del Fondo pensioni") e la Basilica pontificia di San Paolo fuori le Mura (ex "Patriarcale Basilica di San Paolo"). La Convenzione con la Santa Sede si applica nel campo delle pensioni (l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti), delle prestazioni familiari, degli infortuni e delle malattie professionali. Tutte le variazioni alla convenzione proposte dall'Apsa sono state recepite dall'Inail con diverse circolari (nn. 31/2008, 6/2009 e 13 del 15 marzo 2012).Brilla invece l'Inps per un assoluto silenzio sugli aggiornamenti dell'accordo, sebbene la materia pensionistica abbia diversa e ben più ampia rilevanza di quella infortunistica. L'assenza dell'Inps nella comunicazione istituzionale non incide tuttavia sui diritti dei lavoratori interessati alla convenzione e, in modo particolare, sui dipendenti vaticani che operano presso i nuovi enti della Santa Sede.Il cumulo dei contributi per la pensione è garantito anche con i versamenti effettuati in altri Paesi (detto "totalizzazione multipla") a condizione però che l'Italia abbia stipulato un'analoga convenzione di sicurezza sociale con lo Stato interessato.