Esiste un nesso tra la guerra in Ucraina e l'attentato a Giovanni Paolo II 41 anni fa? Andrea Purgatori, conduttore di Atlantide su La 7, ha provato, se non proprio a dare una risposta affermativa, a cercare almeno un qualche legame. Lo ha fatto mercoledì sera con una puntata dal titolo “L'uomo che voleva uccidere il Papa” in cui il piatto forte era un'intervista esclusiva a Mehmet Ali Agca, che in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981 sparò a Karol Wojtyla per poi passare una trentina d'anni in carcere. Adesso, scontata la pena, Agca è un uomo libero che vive a Istanbul dove Purgatori lo ha incontrato. Ed è proprio la capitale turca a creare il collegamento che ha più senso tra l'attentato a Giovanni Paolo II e la guerra in Ucraina in quanto in Turchia si svolge l'unico negoziato possibile per un cessate il fuoco. Per il resto, a parte aver anticipato l'intervista con il punto sulla guerra, i legami emergono dalle ipotesi più o meno fantasiose di Agca, che continua a parlare del coinvolgimento della Cia, che prima avrebbe fatto eleggere Wojtyla e poi avrebbe avuto interesse a farlo uccidere per dare la colpa al Cremlino. Insomma, l'intervista, sapientemente centellinata da Purgatori e commentata passo passo con Marco Ansaldo, è stata giornalisticamente interessante, con qualche nuova rivelazione, ad esempio che Agca era pronto a uccidere e poi a suicidarsi se la pistola non si fosse inceppata o che aveva pensato anche di sparare alla Regina Elisabetta, ma i “non detti” rimangono tanti, compreso quel sibillino «Vaticano sa» a cui ricorre quando gli vengono chieste certe spiegazioni. Per non parlare della cosiddetta «pista interna», che ipotizzava alti prelati tra i mandanti dell'attentato e che viene ripresa anche nel datato documentario proposto all'interno del programma.