«Carissimi sostenitori e lettori, questo è un appello alla vostra generosità, per cercare di aiutare una bambina marocchina che ha bisogno di cure e di amore. Si chiama Amina, che significa "cristallo che brilla"»: scrivono così alla nostra rubrica i responsabili dei progetti Aibi in Marocco. «Amina è una bambina con disabilità e abbandonata dalla nascita che vive in ospedale nella cittadina di Sefrou, nel reparto maternità. È affetta da diverse patologie: è cieca, soffre di crisi epilettiche e di autismo. Però ha un sorriso magnifico che brilla proprio come il significato del suo nome, e una voglia disperata di essere presa in braccio. Ha 9 anni e mezzo e pensate che è solo da qualche mese che segue un'alimentazione da “grande”, perché, per il fatto di vivere in un reparto di neonati, finora aveva sempre bevuto solo latte. Ora c'è qualcuno che si occupa della sua alimentazione, che le prepara verdure e carne, uova e riso. Amina è l'unica bambina che non sia mai uscita da quella stanzetta d'ospedale a differenza dei neonati senza problemi che, dopo qualche giorno, vengono immediatamente trasferiti in altri orfanotrofi per essere adottati. È triste pensare a lei in quella “cella”, priva di stimoli che la aiutino a crescere. Abbiamo cercato in tutti i modi di inserirla in altre strutture del Paese, ma fino a oggi nessuno ha accettato di accoglierla. La disabilità è un fardello molto pesante, soprattutto in Marocco, e una croce che gli orfanotrofi non hanno il coraggio o la forza di accollarsi. Il budget per far fronte ai bisogni di Amina si aggira intorno ai 120 euro mensili e prevede la presenza costante di una persona che si occupi di lei, più le spese mediche per alimentazione e pannolini. Speriamo davvero di riuscire a trovare il modo per fare qualcosa di grande per questa bambina».
Info: Aibi, Amici dei bambini, tel. 02.988221; email: sad@aibi.it
Daniela Pozzoli