Lo sentiamo quando qualcuno ci prende per mano e ci porta verso qualcosa di grande, qualcosa che dona senso a tutto la nostra esistenza: così avvenne per Andrea, che trovò il Messia grazie al Battista e poi portò il fratello Pietro a conoscere Gesù. Il Vangelo di Giovanni ci racconta che Andrea era nato a Betsaida sulle rive dell’omonimo lago in Galilea. Quando lo incontrò, Andrea chiese a Gesù dove stava di casa e la risposta fu talmente incisiva da diventare un invito universale: «Venite e vedrete». A chi si rivolge a lui, Cristo chiede di fidarsi e di imparare a conoscerlo. L’incontro con il Figlio di Dio è talmente forte che il Vangelo riporta anche l’orario in cui avvenne: le quattro del pomeriggio. Il primo pensiero di Andrea fu quello di andare a raccontare al fratello Pietro, anche lui pescatore, quell’incontro inaspettato, anche se atteso e in qualche modo preparato, e straordinario. Secondo la tradizione Andrea, dopo la Risurrezione e la Pentecoste, fu evangelizzatore in Asia Minore, arrivando in seguito a Patrasso, dove sarebbe morto martire, su una croce a forma di “x” e a testa in giù attorno al 60 secondo quanto riferito dai testi apocrifi degli Atti di Andrea. L’eredità di questo apostolo rappresenta uno dei capisaldi della Chiesa orientale, anche se il culto è ampiamente diffuso anche in Occidente.
Altri santi. San Tutwal, abate e vescovo (VI sec.); san Taddeo Liu Ruiting, martire (1773-1823).
Letture. Romano. Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22. Ambrosiano. 1Re 19,19b-21; Sal 18 (19); Gal 1,8-12; Mt 4,18-22. Bizantino. 1Cor 4,9-16; Gv 1,35-51.
t.me/santoavvenire
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